Comunicati stampa
I mezzi d’informazione in campagna elettorale
Dibattito dell’8 febbraio 2012 all’Eurac
In occasione dei 10 anni di attività (in base alla legge provinciale del 18 marzo 2002, n. 6) il Comitato provinciale per le comunicazioni ha organizzato l’8 febbraio all’Eurac un dibattito serale su “I mezzi d’informazione in campagna elettorale: quarto potere o strumenti di propaganda?” A questa domanda cercavano di dare una risposta i relatori Nicola D’Angelo, Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Klaus Bresser, Direttore responsabile dello ZDF, Franz Kössler, Caporedattore del telegiornale “Zeit im Bild” dell’ORF e Roberto Natale, Presidente del Sindacato dei Giornalisti Italiani Fnsi.
Inoltre, hanno dato il loro contributo i Direttori e/o Caporedattori dei mass-media locali: Robert Asam, Rai Sender Bozen, Davide Bucci, “Video 33”, Toni Ebner, “Dolomiten”, Alberto Faustini, “Alto Adige”, Maurizio Ferrandi, Rai Bolzano, Enrico Franco, “Corriere della Sera”, Arnold Tribus, “Südtiroler Tageszeitung”.
Nelle risposte alla domanda posta attraverso il titolo del convegno si nota una vasta convergenza su tanti aspetti della problematica: la credibilità della politica, secondo i relatori, recentemente è diminuita in modo vistoso; la reciproca dipendenza tra politica a mass-media comporta seri problemi e crea, in tanti casi, anche conflitti d’interesse; il confine tra un’informazione corretta e intrattenimento superficiale si sta confondendo molto spesso, soprattutto nei programmi tv (vedi “talk shows”); internet sta rivoluzionando tutto il sistema mediatico; indipendentemente da tutti questi fattori è importante rispettare i diversi compiti della politica e dei mass-media; la tendenza verso una sempre maggiore personalizzazione nell’informazione, soprattutto televisiva, viene vista negativamente da tutti i relatori.
Fin qui la convergenza tra i relatori. Riguardo al tema della “par condicio” invece c’è stata una netta differenza di opinioni. Da una parte Bresser e Kössler hanno sostenuto la tesi che una legge come la “par condicio” non è necessaria, perché i mass-media stessi devono agire responsabilmente per garantire un’informazione corretta ed equa. Per D’Angelo e Natale invece, pensando soprattutto alla situazione specifica italiana, la “par condicio” è il male minore. In caso contrario si svilupperebbe tra i mass-media il “far west”.
Tutte le quattro relazioni erano caratterizzate, come ha formulato un partecipante, da un senso di autocritica e di leggero pessimismo per il futuro sviluppo dei mass-media. I caporedattori locali hanno inoltre fatto presente che, il rapporto interpersonale tra politici e giornalisti, fa aumentare la pressione nel loro lavoro. Inoltre, si è verificata negli ultimi tempi, da un lato una maggiore criticità nell’informazione, e dall’altro una maggiore apertura rispetto al passato.
Il dibattito si è concluso con una breve scambio di opinioni tra i numerosi presenti in sala ed i relatori.
AM